L‘uncinetto filet ha una storia antica, ma… nasce in realtà, come merletto ricamato su una rete. Ad ispirarlo fu la rete dei pescatori, che veniva realizzata e riparata dagli strappi, attraverso l’impiego di un lungo ago chiamato mòdano. I fili delle reti formavano una serie ordinata di spazi che, sicuramente, qualche donna ingegnosa avrà pensato di riprodurre e riempire con un ricamo a punto tela. Con questi merletti si creavano bellissimi oggetti d’arredamento e le reti potevano essere usate come base, per motivi ornamentali di vario genere. Dal merletto ricamato, il passo che portò alla lavorazione all’uncinetto è breve, infatti i punti impiegati si prestano bene a riprodurre gli schemi.
Come leggere uno schema
Per lavorare un centro o qualunque modello a filet, si deve avere a disposizione uno schema. Gli schemi possono essere un tantino misteriosi per le principianti, vediamo come interpretarli e trasformarli in tessuto. Alle principianti ricordo che gli strumenti essenziali sono gli stessi delle altre lavorazioni.
Dal punto di vista grafico lo schema è una griglia quadrettata, il disegno è rappresentato da caselle nere e la rete da caselle bianche. La casella nera corrisponde ad un quadretto pieno, mentre la casella bianca uno vuoto. Nello schema del lavoro, ogni quadretto vuoto è formato da una maglia alta e due catenelle, invece un quadretto pieno, da tre maglie alte.
Oltre ai quadratini pieni e vuoti, abbiamo lavorazioni particolari, come archetti e rete ad archetti. L’archetto occupa due quadretti vuoti e si realizza lavorando una maglia alta sopra quella sottostante, poi si lavorano cinque catenelle, si saltano i due quadretti e si esegue una maglia alta, sopra quella di base. La rete ad archetti forma un punto a V, che come l’archetto, occupa lo spazio di due quadretti dello schema. Si lavora così: una maglia alta su quella base, tre catenelle che si ancorano con una maglia bassa al centro dell’archetto sottostante, oppure, alla maglia alta del quadretto seguente; poi si eseguono altre tre catenelle ed una maglia alta sopra quella di base.
Non spaventatevi! Diciamo che è più facile a farsi, che a dirsi…
L’avvio delle maglie
Senza dubbio l’avvio delle maglie è un momento critico, non spaventiamoci! Esiste una tecnica molto semplice.
Nello schema individuiamo l‘inizio del lavoro (è indicato) e contiamo il numero dei quadretti presenti; poi moltiplichiamo per tre ed aggiungiamo una maglia.
Facciamo un esempio pratico: se ho 10 quadretti nello schema, per ottenere le maglie di base dovrò fare questa operazione: (10 x 3 + 1) quindi dovrò avviare 31 maglie. Infine, bisogna ricordarsi di avviare il numero di maglie per voltare il lavoro, ovvero tre catenelle che corrispondono ad una maglia alta più due, che corrispondono allo spazio del quadretto vuoto.
Cosa si realizza con la tecnica dell’uncinetto filet
Con questa tecnica si possono realizzare progetti bellissimi, sia per la casa che per l’abbigliamento. Per la casa: centrini, tovaglie, sacchettini per bomboniere, runner ed addirittura, quadri; invece per l’abbigliamento sciarpe, cappellini e borse. I filati da utilizzare sono: cotone, lana e fibre sintetiche o miste.
Oggi non sono più in commercio le riviste specializzate, ma ci sono tutorial in rete ed anche schemi che le artigiane condividono volentieri. Sono in vendita anche manuali, che aiutano ad apprendere la lavorazione dell’uncinetto a filet. Sicuramente con un pochino di attenzione e pazienza, chiunque può realizzare bellissimi manufatti; l’arte del filet è veramente alla portata di tutti. Spero di avervi incuriosito!